Speciale lago Baikal: 2 Ruote nella Steppa - Frammenti on the road -


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Quanto è lunga la strada per raggiungere il Lago Baikal. Rettilinei interminabili che ti fanno venire voglia di rilassarti ma non si può, qui il fondo è traditore, tra buche e cunette l'attenzione è sempre lì, su quella infinita lingua di asfalto.


E' da qualche giorno che il mitico lago è diventato “La meta” da raggiungere.

Questa mattina, una piccola soddisfazione, siamo riusciti a ordinare la colazione, con la consapevolezza di quello che ci avrebbero servito. Aver imparato qualche parola di russo ci sta aiutando moltissimo.

Il paesaggio sta cambiando, la pianura ha lasciato spazio alle colline, ma è la percezione degli spazi che è cambiata, tutto si è dilatato in modo impressionante.



Mancano 1500 chilometri per raggiungere la meta, dovremmo farcela in un paio di giorni. Maciniamo chilometri fino a Kansk, dove imbocchiamo una circonvallazione per evitare il centro. Ebbene, ci troviamo immediatamente nei guai, anzi nel fango fino al collo, i continui acquazzoni che ci hanno accompagnato durante tutta la giornata hanno reso questo sentiero un fiume di fango. In questi momenti il tassello fa sentire la sua mancanza. L'ammiraglia fa di tutto per aiutarci a venirne fuori, si fa guidare con mano di velluto e ci ricorda ancora una volta di che pasta è fatta...



I distributori diventano più rari e di hotel neanche l'ombra, siamo costretti a proseguire ad oltranza fino a quando non raggiungiamo finalmente un'area di "sostagastinizaristorantedistributorecaffècambiogomme", tutto sotto lo stesso tetto



Scopriamo che anche le voci dietro le Kacca dei distributori di carburante hanno un volto umano ed un sorriso. Finora le abbiamo sempre e solo sentite blaterare con tono da capo di armata dagli altoparlanti e, naturalmente, meno capisci i suoni che articolano e più alzano la voce spazientite.



Il proprietario è un simpatico armeno, del '50 ci ripete soddisfatto, e ci procura tutto ciò che ci serve, prima di tutto il carburante



Il figlio dodicenne del proprietario ci mostra invece fiero il suo mezzo a tre ruote con cui scorazza a velocità folle nel parcheggio



Mentre il padre, a sua volta, ci porta a vedere la sua mitica auto che ogni anno lo riporta a casa, in Armenia



Nonostante il sole sia ancora alto all'orizzonte è molto tardi, domani ci attende una giornata impegnativa.

Ci ritiriamo in camera, ma neanche in tempo di sfiorare il cuscino che piombiamo nelle braccia di orfeo.

Ci siamo svegliati alle 06.00 e fuori piove, non ci sarebbe niente di male se non il fatto che oggi vogliamo arrivare a Irkutsk, e sulla strada principale, una sorta di A1 russa, ad un certo punto l'asfalto termina ed inizia quel che si definisce uno sterratone se il meteo è clemente, o una fangopista se piove... E noi cosa abbiamo trovato?






Ci sono punti in cui Rosanna deve scendere e farsela a piedi, la moto è pesante e scivola da tutte le parti



La strada diventa impegnativa soprattutto perchè i mezzi che circolano vanno a tutta, e lo fanno cercando la traiettoria migliore, per riprendere la posizione "legale", scartando solo all'ultimo momento



Fortunatamente per noi la curiosità, suscitata soprattutto dall'Ammiraglia, li fa rallentare, così noi possiamo continuare a tirare il fiato. Certo, con la moto scarica e le coperture giuste, sarebbe stata tutta un'altra storia, ma va bene lo stesso, l'adrenalina è a mille... E poi questo non è che un piccolo assaggio di ciò che sappiamo attenderci in Mongolia...





Viaggiare però per lunghi tratti proprio paralleli alla Transiberiana ci riempie di emozione. E' da molto tempo che sognavamo di essere quì, ed ora ci siamo.



E' stata una tappa impegnativa, sono le sei del pomeriggio e siamo sfiniti, ci saremmo voluti fermare ma di hotel neppure l'ombra. Quindi non ci resta che proseguire...

Il paesaggio è un susseguirsi di boschi, prati, e solo raramente incontriamo qualche villaggio, fatto di casette di legno semplici, con isbe piccole, fuori nel piccolo orto qualche mucca, grandi cataste di legno per l'inverno gelido che verrà, insomma ritmi lenti e gente semplice e tranquilla...

Riusciamo a trovare da dormire dopo le nove di sera, a una settantina di chilometri da Irkutsk. Sull'insegna campeggia la scritta Gastiniza, quindi siamo quasi certi che si tratta di un hotel, ma dietro l'alto cancello di ferro che si apre per farci entrare ci troviamo in un ambiente che ci ricorda tanto un campo nomadi... Dormiamo al piano terra e la porta della camera è blindata, benissimo pensiamo soddisfatti, siamo al sicuro, peccato però che la finestra non si chiude...



Il posto ha tutti i comfort, televisore, king size bed, e persino doccia in camera...





Dormiamo come sassi fino a mattina, colazione, e via verso Irkutsk



Non so perchè ma immaginavamo Irkutsk grigia e "sovietica", invece la cittadina è vivace e colorata



A questo punto a noi serviva trovare due cose, un accesso a internet per organizzare l'arrivo dei pneumatici a Barnaul, e rubli. E non sempre fare queste cose in russia è facilissimo.
Miracolosamente siamo riusciti a fare entrambe le cose. Grazie a un gentilissimo impiegato siamo riusciti a prelevare da un bancomat parlante solo russo, e grazie al grande albergo del centro abbiamo avuto in concessione una connessione ad internet che ci ha permesso di organizzare l'arrivo delle nuove gomme per il rientro.

Siamo stanchissimi, è necessario abbassare i ritmi altrimenti arriveremo in Mongolia sfiniti...

La strada che separa Irkutsk al lago Baikal è filata via liscia, un lungo nastro di asfalto che sale e scende tra i boschi



Peccato però non potersi fermare, ad ogni sosta veniamo attaccati da tafani e vesponi assetati di sangue.

Nel primo pomeriggio, dietro ad una curva raggiungiamo la meta, il mitico Lago Baikal. Qui ci fermeremo per un paio di giorni, il luogo ideale per un ricaricarci di energia...


Il Lago Baikal è il lago dei record, il più profondo del pianeta, contiene un quinto dell'acqua dolce della terra.



L'acqua del lago ci ha colpito per quanto è cristallina



Tanto trasparente quanto freddissima, abbiamo provato a bagnare i piedi nell'acqua, ma dopo alcuni secondi è come averli immersi nel ghiaccio.
I russi, più abituati alle basse temperature si tuffano, ma restano a mollo solo pochi secondi e poi corrono fuori.



Gironzoliamo senza meta lungo le spiagge ed il porticciolo







Siamo a Litvaianka, piccola località in cui si respira un'atmosfera accogliente, si sta davvero bene, le dure strade siberiane ci appaiono così lontane...



Durante l'inverno il lago è completamente ghiacciato, ma nei mesi estivi, la vita riprende e numerosi sono i battelli che fanno la spola fino a Irkutsk



Il lavoro dell'operatore continua...





Il nostro piccolo hotel è situato in una via interna, così approfittiamo per curiosare un pò tra le isbe



La cena è assicurata: omul affumicato acquistato al pittoresco mercatino ittico locale




L'omul è un pesce tipico del Baikal, ha un sapore delicatissimo, una vera delizia



Ma il vero spettacolo va in scena al tramonto, quando il sole si abbassa dietro l'orizzonte ed il lago si veste di un'atmosfera magica









E' qui che ci appare chiaro che la Siberia è una Terra senza pelle, dove si può assistere, senza che opponga barriera alcuna, allo scorrere del suo sangue ed al pulsare del suo cuore.



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1 commento:

Anonimo ha detto...

E' bello rivedere in foto le immagini già assaporate in dvd ...
Marco alias toscanoIGT o viceversa