TUNISIA MOTO RAID 2009 - PRIMA PARTE -

La nostra nuova ammiraglia, la Kappona 990 adventure R che ci ha accompagnato nel nostro RAID si è dimostrata una compagna affidabile, sempre a suo agio, soprattutto nei percorsi off-road, ma d'altronde come poteva essere diversamente? Era nel suo ambiente naturale per eccellenza, l'Africa.
Moltissimi i posti visitati: luoghi, alcuni pittoreschi, alcuni affascinevoli all'inverosimile, alcuni avventurosi da paura, alcuni tanto silenziosi da mozzare il fiato quanto altri brulicanti di vita, di gente e di chiassosa allegria.
Che dire dei colori della Tunisia, le varie tonalità, dal verde al blu, del mare che si confondevano con l'azzurro del cielo; il giallo delle interminabili distese di grano; il grigio degli ulivi che contrastava con il marrone scuro della terra; l'ocra degli antichi Ksour; l'impalbabile e cangiante colore del Sahara; ma soprattutto il nero pece delle notti nel deserto illuminato da milioni di stelle la cui luminosità si trasformava ogni volta in un'intensa emozione che cercavamo di scolpire in quegli angoli del vissuto che non si vogliono in alcun modo dimenticare.

Ciò che ricordiamo però, sin da ora, con particolare piacere sono le numerose, veramente numerose, persone incontrate e conosciute, solo loro hanno valso l'intero viaggio ...



Al termine dei preparativi prima della partenza, la voglia di partire è ormai alle stelle

L'itinerario percorso durante il nostro viaggio è rimasto fedele a quello che avevamo previsto prima della partenza.

Dal nord Italia abbiamo raggiunto il nostro punto di partenza ufficiale, Tropea in Calabria, dove volevamo avesse inizio questa nostra avventura motociclistica


Affacciati al balcone che da Tropea domina il mare, i pensieri volano al di là del continente europeo, sono ormai in Terra d'Africa.


E' sempre uno spettacolo ammirare lo Stretto di Messina, il tratto di mare tra Scilla e Cariddi


Dopo ore di attesa al porto di Palermo, finalmente la nave che ci porterà a La Goulette è arrivata. A questo punto mancano solo 10 ore di navigazione ...

Un tramonto meraviglioso sul Mediterraneo si presenta ai nostri occhi la prima sera tra Biserta e Tabarka. Il nostri itinerario infatti si sviluppa a partire dalla Costa di Corallo.

Il canale che attraversa Biserta evoca un pò la nostra Venezia

Il vecchio porto di Biserta è molto pittoresco, e da quì si accede ai bastioni ...

... ottimo punto di per osservare nel loro insieme i vecchi quartieri e il porto

Costeggiando la Costa di Corallo, il primo promontorio che si raggiunge è Capo Bianco, il più agevolmente raggiungibile, ma non per questo meno attraente. Poi si incontrano Capo Serrat e Capo Negro.

Una scogliera color ocra che si tuffa nell'azzurro del Mediterraneo è stata una piacevole sosta animata da un gregge che si sentiva espropriato del territorio dalla nostra presenza



Durante il viaggio lungo l'intera penisola italiana è cresciuto anche il feeling con la nostra nuova ammiraglia, quella fiducia necessaria per affrontare tutti i passaggi dell'impegnativo itinerario che abbiamo studiato prima di partire.


Lungo i 300 km di costa i promontori si alternano alle spiagge...

alle falesie e alle insenature

Allontanandosi per un pò dal mare si iniziano ad assaporare le prime immagini della "vera" Tunisia
Come lo scorrere della vita quotidiana tra scenari che a noi sembrano degni di un film: una vecchia e abbandonata stazione ferroviaria, dove ormai pascolano le greggi, e dove una volta scorreva il treno ora si apre una pista adatta solo ad una moto da enduro ...

... e dove una vecchia linea sospesa di vagoncini è diventata la tranquilla casa delle cicogne


Purtroppo per noi, la strada sterrata che conduce a Capo Negro, a causa delle abbondanti piogge che ci sono state nei giorni precedenti è impraticabile. Siamo giunti a fatica fin quì, ma in due e con il carico non è il caso di rischiare, il viaggio è solo all'inizio. Capo Serrat sarà per la prossima volta ...

Il pezzo di strada verso Capo Negro che siamo riusciti a percorrere attraversa un paesaggio molto bello,verde e rigoglioso, ne valeva comunque la pena arrivare sin quì

Scendendo verso sud, la strada verso el Kef, Kasserine ci porta a Tamerza, la prima delle oasi di montagna che abbiamo deciso di visitare

In Tunisia abbiamo respirato una bella atmosfera, assorbiti completamente dai luoghi attraversati


La superba Tamerza, con la sua cascata "piccola", quella che si raggiunge ai piedi del villaggio, da non confondere con la "grande", a 2 km di distanza.

Dalla piccola cascata si prende un percorso che porta dentro un grande canyon

Siamo riusciti a visitarlo indisturbati alle prime ore del mattino, quando il caldo e le "guide" sono ancora assopite

Una tranquillità che ha reso ancora più memorabile la scoperta di questo straordinario lavoro della natura

Canyon dall'altezza tale che è difficile per i raggi del sole fare capolino ...


Per qualche minuto ci siamo sentiti come Indiana Jones ...

... in quei momenti abbiamo pensato a Petra, in Giordania

l'insenatura è a vicolo cieco, tornando indietro il contrasto con il verde delle palme dell'oasi è ancora più evidente

Palme da dattero che sopravvivono proprio grazie allo ouadi, al fiume

Siamo riusciti a sbirciare un uomo intento a lavorare sulle palme da dattero

Non potevamo certo immaginare di imbatterci in un concessionario ufficiale Yamaha (!)

Dopo la visita alla piccola cascata, un altro gioiello di Tamerza è il vecchio villaggio

E' abbandonato ed in rovina, ma è tutto così affascinante

si gira tra vicoli testimoni di un vecchio passato ...

la vecchia moschea




Un villaggio di roccia e sabbia che si sgrotola al passare del tempo

da cui si gode di una straordinaria vista sul palmeto sottostante ...


Continua ./.





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