E' stato soprattutto una tappa di trasferimento quella che ci ha visto impegnati dall'Italia al confine tra Bulgaria e Turchia. Ma dalla Turchia abbiamo iniziato ad assaporare il nostro viaggiare in moto.
E' la nostra seconda volta in Turchia, la prima volta nel 2007, quando partimmo alla ricerca dell'arca di Noè, non trovammo l'arca ma un paese bellissimo, abitato da persone che conoscono il senso dell'ospitalità.
Attraversare la dogana turca è come allora, hanno solo abolito il pagamento del visto, per il resto normali controlli di passaporti e documenti della moto. A noi, a differenza degli altri, non controllano neppure cosa abbiamo nelle borse.
"wellcome in Turkey" ci grida il primo motociclista che affianchiamo ad un semaforo, sarà il primo di moltissimi "Wellcome" che ci accompagneranno nel nostro lungo viaggio...
Lasciata la dogana, in sella alla nostra ammiraglia, attraversiamo l'affollata Edirne e ci dirigiamo verso Sud ...
E' la nostra seconda volta in Turchia, la prima volta nel 2007, quando partimmo alla ricerca dell'arca di Noè, non trovammo l'arca ma un paese bellissimo, abitato da persone che conoscono il senso dell'ospitalità.
Attraversare la dogana turca è come allora, hanno solo abolito il pagamento del visto, per il resto normali controlli di passaporti e documenti della moto. A noi, a differenza degli altri, non controllano neppure cosa abbiamo nelle borse.
"wellcome in Turkey" ci grida il primo motociclista che affianchiamo ad un semaforo, sarà il primo di moltissimi "Wellcome" che ci accompagneranno nel nostro lungo viaggio...
Lasciata la dogana, in sella alla nostra ammiraglia, attraversiamo l'affollata Edirne e ci dirigiamo verso Sud ...
La strada corre veloce sotto le ruote della nostra moto , ma siamo ancora nella parte europea della Turchia
Siamo arrivati a Eceabat da dove parte il traghetto per Canakkale, la nostra porta di ingresso in Asia
Spinta soprattutto dal desiderio di venderci dei prodotti artigianali e anche un pò dalla curiosità, un'anziana signora posa divertita davanti all'obiettivo
Riconosciamo la "nostra" Turchia, il paese che ci aveva colpito per le sue profonde contraddizioni, dove indistintamente moderno e antico si alternano
Questa volta non possiamo fermarci a Troia, a Bergama, accarezziamo con gli occhi e da lontano la megalopoli di Izmir, sfioriamo con i ricordi la mitica Efeso, finchè non arriviamo a Pamukkale.
Pamukkale ci accoglie con la sua candida montagna di "cotone", ancora più bella di quanto ci ricordassimo
La sensazione di trovarsi con i piedi a mollo, davanti a uno scenario naturale di tale bellezza, appaga pienamente questa giornata dedicata al relax, a gustarci l'atmosfera del luogo, una giornata in cui anche alla moto abbiamo concesso il meritato riposo
Una nuvola di panna montata bianchissima si scaglia contro il cielo turchino di questa splendida giornata
con il suo superbo teatro
che al tramonto diventano indimenticabili, ore in cui "il castello di cotone" si illumina di tonalità dorate
serata in cui l'unico suono che si sente è il gorgoglio dell'acqua che scende pian piano dalla montagna
il teatro di Aspendos, il più bello dell'Asia Minore, ci sorprende per l'ottimo stato di conservazione
ma, insieme al caldo che inizia a farsi sentire, arriva anche il momento di congedarsi da questo mirabile sito
Lungo la strada costiera, a sud della Turchia, prima di Mersin, ci fermiamo in una tipica trattoria dove i gentilissimi proprietari ci preparano una gustosissima pide, la tipica pizza turca,
Salutiamo la Turchia a Yayladagi, un piccolo paesino di montagna al confine con la Siria
Una sosta diventa l'occasione per fare conoscenza con un amico motociclista turco, che insiste per fare uno scambio di moto... due risate e ci congediamo dal paese.
Quello con la Turchia è però solo un arrivederci.
Quello con la Turchia è però solo un arrivederci.
Nella fase di risalita verso l'Italia, non abbiamo saputo resistere al richiamo della Cappadocia,
al richiamo di questo spettacolo naturale unico, meraviglioso
luoghi in cui le donne si incontrano ancora davanti all'uscio di casa per chiacchierare mentre lavorano a maglia
e di nuovo saltiamo in sella
ancora una volta sulle strade della stupenda Turchia
Attenzione però, la Turchia, rispetto all'esperienza precedente è diventata un paese veramente difficile da girare in moto...
Le strade sono "impestate" da radar che rilevano la velocità, una velocità che risulta praticamente impossibile da rispettare dati i limiti, 70 km/h sulle ampie e nuove strade statali...
Ci sono "velox" nascosti, oseremmo dire invisibili e, dopo qualche centinaio di metri, ecco che spunta di nuovo il posto di blocco della polizia.
Ci fanno cenno di accostare e fermarci,
"radar, radar problem" ci dice il poliziotto
"ma no guardi, non è possibile, andavamo slowly, very slowly" cerchiamo di convincere il poliziotto che in due e con il carico la nostra moto non può andare forte.
"one moment" ci fa cenno di aspettare, sorride, pensiamo di essere riusciti a convincerlo.
Dopo qualche minuto arriva una macchina della polizia, l'autista mi fa cenno di salire in macchina e dal piccolo schermo sistemato sul cruscotto mi mostra una bellissima fotografia, siamo in 3 Rosanna, Fabrizio e la nostra splendida ammiraglia, con un bel 110 km/h scritto in rosso che lampeggia...
Nel frattempo molti altri automobilisti turchi vengono fermati, si crea addiruttura una piccola coda per firmare i verbali, ma loro a differenza di noi sono rassegnati, firmano in silenzio.
Per noi invece, iniziano i "sorry" e i "please", niente da fare la prima contravvenzione di 130 euro ce l'appioppano lo stesso, e non resterà sola...
Nonostante la nostra attenzione, questa è stata "una delle multe", tra andata e ritorno, ne abbiamo accumulate più di una, quindi attenzione, attenzione alla velocità, oltre alla multa si perde un sacco di tempo...
Le strade sono "impestate" da radar che rilevano la velocità, una velocità che risulta praticamente impossibile da rispettare dati i limiti, 70 km/h sulle ampie e nuove strade statali...
Ci sono "velox" nascosti, oseremmo dire invisibili e, dopo qualche centinaio di metri, ecco che spunta di nuovo il posto di blocco della polizia.
Ci fanno cenno di accostare e fermarci,
"radar, radar problem" ci dice il poliziotto
"ma no guardi, non è possibile, andavamo slowly, very slowly" cerchiamo di convincere il poliziotto che in due e con il carico la nostra moto non può andare forte.
"one moment" ci fa cenno di aspettare, sorride, pensiamo di essere riusciti a convincerlo.
Dopo qualche minuto arriva una macchina della polizia, l'autista mi fa cenno di salire in macchina e dal piccolo schermo sistemato sul cruscotto mi mostra una bellissima fotografia, siamo in 3 Rosanna, Fabrizio e la nostra splendida ammiraglia, con un bel 110 km/h scritto in rosso che lampeggia...
Nel frattempo molti altri automobilisti turchi vengono fermati, si crea addiruttura una piccola coda per firmare i verbali, ma loro a differenza di noi sono rassegnati, firmano in silenzio.
Per noi invece, iniziano i "sorry" e i "please", niente da fare la prima contravvenzione di 130 euro ce l'appioppano lo stesso, e non resterà sola...
Nonostante la nostra attenzione, questa è stata "una delle multe", tra andata e ritorno, ne abbiamo accumulate più di una, quindi attenzione, attenzione alla velocità, oltre alla multa si perde un sacco di tempo...
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