Ripensando al Nord Africa...

Da quando sono scoppiate le rivolte nel Maghreb seguiamo con interesse e ansia ciò che accade al di là del Mediterraneo, ai "nostri vicini"...
Tutto è iniziato con la "Rivoluzione dei gelsomini" in Tunisia, poi la "Rivoluzione del 25 gennaio" in Egitto, e ancora manifestazioni in Algeria e Marocco, ed ora l'orrore della vicenda libica.
Abbiamo gioito nel momento in cui lo slancio verso il futuro dei giovani tunisini ha portato alla caduta del regime di Ben Alì. Erano evidenti le condizioni di miseria e di mancanza di libertà in cui la maggioranza dei tunisini era costretta a vivere...
Abbiamo seguito con trepidazione le interminabili giornate e nottate dei giovani di Piazza Tahrir che invocavano una libertà che il regime di Hosni Mubarak si guardava bene dal concedere. Anche in Egitto abbiamo avuto modo di vedere con i nostri occhi la povertà della maggioranza e la opprimente presenza del "regime" nelle loro vite... Anche gli egiziani ora hanno davanti a sè una buona occasione per riscattarsi dagli anni più bui.
Abbiamo vissuto questi momenti con apprensione, come se accadessero in "casa" nostra, ci siamo dunque resi conto di quanto fossimo ormai profondamente legati a quelle terre, ma soprattutto alle persone.
Ci capita spesso allora di ripensare al Nord Africa che vive i suoi momenti difficili, ma che ci auguriamo abbiano come giusto epilogo condizioni di vita migliore per tutti coloro che ci vivono.
Ripensando al Nord Africa però, ci siamo resi conto che la mente vola solo in un secondo momento a ciò che ci aveva spinto lì, ovvero al deserto, ai colori dei Suk, ai pungenti profumi delle spezie, al rumore dell'acqua che scorre nelle oasi, perchè il pensiero va invece prima di tutto alle persone conosciute e che hanno saputo trasmetterci la vera essenza di quei luoghi per noi così affascinanti.
Si tratta di luoghi in cui il senso dell'ospitalità, della socialità e della curiosità nei confronti dell'altro, cioè di colui diverso da noi, sembra avere ancora il sopravvento rispetto ai ritmi che la modernità pare voler a tutti i costi imporre a noi "cosìddetti occidentali", sempre più orientati verso noi stessi che non alle persone che ci stanno vicine.
E' ai nostri amici al di là del Mediterraneo che vogliamo dedicare questo post:




































1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello e un augurio che l'Africa , sia meno bistrattata e più amata .
Marco , alias toscanoIGT