Marrakech 2012



Durante un viaggio ci sono momenti in cui è meglio fermarsi, girare la chiave per spegnere il motore, parcheggiare la moto e prendersi il giusto tempo ad assaporare le atmosfere dei luoghi.
E' quello che abbiamo fatto una volta giunti a Marrakech.
Il tempo non è quello che ci si aspetterebbe, fa freschino ed il cielo è coperto da nuvoloni che sovrastano questa incredibile città marocchina, ed il tutto assume un alone ancor più affascinante.
Seguiamo il fiume di gente che si dirige verso il cuore pulsante della citta, ci orientiamo anche grazie al minerato della grande moschea Koutoubia, è il richiamo alla preghiera della sera del muezzin che ci indica la giusta direzione per raggiungere la mitica Piazza, Djemaa el-Fna.
Ed è qui che assistiamo ad uno spettacolo che si ripete sempre simile a se stesso da almeno mille anni: venditori d'acqua che fanno tintinnare i bicchieri di rame per convincere le persone a bere in cambio di un dirham; incantatori di serpenti che con i loro suoni sembrano incantare soprattutto i passanti; donne velate intente a dipingere con l'hennè linee misteriose, con la stessa facilità con cui svelano il mistero del futuro a chi decide di farsi leggere le carte.
Ci fermiamo increduli davanti ad un venditore ambulante, sul suo banchetto in fila alcune dentiere e poi alla rinfusa una montagna di denti, provenienti non si sa bene da dove.
Appena poco più avanti siamo attirati da un capannello di persone che battono il tempo a ragazzi che suonano in modo memorabile dei tamburi.
Tutta la piazza è un turbinio impazzito di persone, di suoni, e a far cornice a tutto questo profumi di spezie, di carne arrosto, di salse piccanti che ti entrano in gola e nelle narici.



















































































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