Repubbliche Baltiche 2008


Lituania, Lettonia ed Estonia: le perle del Baltico

Lasciata Cracovia, strade polacche molto belle, tra campi di grano e foresti di pini, ci hanno condotto sino al confine con la Lituania.
Quì il paesaggio continua ad essere affascinante, colline basse, laghetti e foreste fanno da sfondo al nostro itinerario, senza dimenticare le numerose cicogne che popolano questi luoghi







Il Parco Gruto situato a Druskininkai, nella Lituania meridionale, un museo all'aperto dove uno degli uomini più ricchi di Lituania ha creato una sorta di "Soviet Park". Ha cioè preso in affitto dal governo lituano le statue dei "vip" comunisti che, una volta rimosse dalle piazze della nuova repubblica, giacevano abbandonate in un capannone...

Seguendo un percorso tra laghi e betulle si è immersi in un "allure" di tundra siberiana di 20 ettari ...



Lenin ...

Stalin ...e ancora Marx, Engels e tutta la dirigenza comunista ...

Statue tanto più grandi quanto più importanti le piazze in cui erano collocate, e tanto più importanti erano i soggetti rappresentati ...


E' chiaro che questo "tema" non poteva non innescare aspre polemiche, soprattutto tra i partigiani che avevano combattuto contro l'occupazione sovietica, tra coloro che avevano avuto familiari deportati in Siberia... L'organizzatore di Gruto ha inserito statue di legno raffiguranti coloro che più di tutti si sono opposti all'allestimento di questo parco ...



Kryziu Kalnas, la Collina delle croci, si trova tra Domentai e Jurgaiciai, un'altura su cui i pellegrini hanno deposto nel tempo milioni di croci.

Durante il periodo sovietico, le croci hanno rappresentato il simbolo della resistenza lituana, motivo per cui in più di un'occasione la collina è stata rasa al suolo dalle ruspe. Ogni volta però la collina è risorta più alta di prima.

Ora la collina è la meta di devoti in pellegrinaggio.

Nel 1993 Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita, ha donato il crocefisso visibile sullo sfondo

Una visita al Centro Geografico d'Europa, a 25 km a nord di Vilnius. E' quì che, secondo i calcoli dell'Istituto Geografico Francese, cade il punto esatto del centro dell'Europa: latitudine 54° 54' Nord, longitudine 25° 19' Est.

A Plateliai alla scoperta di una ex base sovietica di missili balistici R-12 armati con testate nucleari da 2300 kilotoni, capaci di percorrere 2000 km in pochi minuti.

Durante la guerra fredda dai 4 silos i missili erano puntati contro obiettivi occidentali, soprattutto Gran Bretagna e Germania.

La pioggia insistente durante la nostra visita ha reso il tutto ancora più surreale.

Sotto alle cupole di cemento si cela una vera e propria base militare

Da quella porta si entra in un dedalo di stanze e corridoi, umidi e male illuminati, l'odore di cherosene e muffa entra subito nelle narici.

Rimaniamo allibiti quando la guida ci dice che gli abitanti del luogo non erano consapevoli della presenza di 10 mila militari e della movimentazione di simili armamenti.



Il silo vero e proprio, un cilindro profondo 27 m e con un diametro di 6m.


L'ingresso che porta al modulo di comando



Yana, la guida lituana in mimetica e giacca militare che ci ha condotto all'interno della base.

La base è immersa nella foresta del Parco nazionale Zemaitija, raggiungibile dopo aver percorso diversi km di strada sterrata.

E' sotto la pioggia che lasciamo quella che è stata, durante gli anni della guerra fredda, una delle più importanti basi nucleari d'Europa.

Dopo aver visitato la centrale nucleare di Ignalinas, di cui metteremo presto un video, la gentile proprietaria della pensione in cui abbiamo alloggiato ci ha consigliato di non perdere la visita a quello che viene considerato l'albero più vecchio d'Europa.

La quercia di Stelmuzè con i suoi quasi due mila anni.

Un diametro di 3,15 m

Da Klaipeda si sale su un ferry che in circa una ventina di minuti conduce alla Penisola Curlandese. Una lunga lingua di sabbia sagomata dal mare e dal vento, e su cui crescono rigogliose foreste di pino montano. Una meraviglia della natura che si estende per centinaia di chilometri, divisa tra Lituania e Russia.


Sulla penisola si trovano dune rimodellate costantemente dal vento e che raggiungono anche i settanta metri di altezza.

Una volta conquistata la vetta della duna più alta si può ammirare uno scenario spettacolare, da un lato il Mar Baltico, e dall'altro lo scintillio delle acque della laguna.

Il trionfo della natura dove domina la tranquillità, e il silenzio è spezzato solo dal sibilo del vento.

E' sulla penisola curlandese che Thomas Mann scrisse La montagna incantata e dove Sartre e Simone amavano passeggiare...


A Kuldiga, le cascate del fiume Venta, le più grandi della Lettonia, viste dal pittoresco ponte in mattoni "Kuldigas tilts"...

... sono le più alte della Lettonia, anche se a noi non sono parse molto impressionanti. Comunque il loro fronte di 150m è uno dei più grandi d'Europa.


Il convento russo ortodosso Puhtitsa nunnaklooster di Kuremae in Estonia che ancor oggi ospita circa 150 tra suore e novizie.


L'interno della cattedrale di S.Simeone e di S. Sergio al cui interno vengono conservate notevoli icone.



Il convento è inserito in un contesto prettamente agricolo, in questo caso stiamo ammirando le riserve di legna del convento, da cui si deduce che quì la stagione invernale è lunga ...


Arrivati la sera piuttosto tardi a Tallin non siamo riusciti ad imbarcarci sull'ultimo traghetto per Helsinki. Era tardi per riuscire a trovare posto in hotel, e tardi per piantare la tenda così abbiamo passato la nottata sulle panchine del porto.



Una nottata in cui il sole ci ha lasciato solo per un paio d'ore... ma che all'alba ci ha regalato una bellissima cartolina della capitale estone:





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