AbuSimbel MotoRaid: attraversando l'Egitto - prima parte -

Abbiamo lasciato la Giordania grazie al ferry che collega Aqaba a Nuweiba. Lasciare la Giordania è stata un passeggiata rispetto alle procedure che abbiamo dovuto affrontare per entrare in Egitto.
Dopo avere provato in tutti i modi ad affrontare la situazione in autonomia, alla fine abbiamo dovuto arrenderci, per riuscire a sbrogliarsela in "questo girone dantesco" l'unica soluzione è affidarsi completamente all'agente della polizia turistica che in cambio di un "ringraziamento" in dollari assolve a tutto sia per noi che per la moto...


Alla fine però siamo riusciti ad ottenere per la nostra moto questa targhetta gialla "Nuweiba 70" e con un'emozione fortissima facciamo il nostro ingresso in Egitto, dopo due settimane di viaggio.


A Nuweiba, una volta sistemati in campeggio, tra pescatori, narghilè e musica locale abbiamo assistito alla cerimonia del sole che si nasconde dietro le montagne dell'Arabia Saudita.


Lasciata Nuweiba, per arrivare al Cairo, abbiamo percorso la bellissima strada che attraverso il Sinai giunge al canale di Suez: un itinerario che prima si percorre con il naso all'insù per ammirare le cime dei grandi canyon color argilla, e poi lo sguardo si perde nelle immense distese del deserto del Sinai




L'emozione aumenta man mano che ci avviciniamo a Giza, e quando arriviamo davanti alle Piramidi lo spettacolo che si apre davanti a noi ci lascia letteralmente senza fiato, senza parole...
La Sfinge, Cheope, Chefren e Micerino ci appaiono come la "giusta ricompensa" del nostro viaggiare.


Abbiamo dovuto faticare parecchio per convincere gli uomini della sicurezza a farci entrare in moto all'interno della piana ma una volta dentro ...


Siamo sopraffatti dall'imponenza e dalla straordinaria bellezza delle piramidi...


Una volta raggiunto questo incredibile traguardo la felicità è immensa







Lasciata la piana di Giza ci dirigiamo lungo le sponde del Nilo alla ricerca della piramide a gradoni di Saqqara.

Saqqara è alle porte del deserto, vi regna un'atmosfera surreale che rende particolarmente godibile il luogo.


Visitiamo il complesso in tutta tranquillità lontano anni luce dalla vitalità del Cairo...


Ma al richiamo della capitale egiziana non resistiamo, e ci tuffiamo nell'incredibile e affascinante metropoli egiziana


Una delle città più straordinarie che abbiamo mai avuto la fortuna di vivere


Un continuo movimento di macchine, persone e merci

Studiamo incuriositi ogni viso...

... e ogni atteggiamento attira la nostra attenzione



e più ci avviciniamo al grande mercato di Khan al Khalili più ci addentriamo nel cuore della città, nella parte più caratteristica:


Giovani uomini che trasportano il pane,


donne che fanno la spesa,



il carretto che trasporta il ghiaccio all'ingresso del grande mercato, osserviamo scene di vita quotidiana che pensavamo ormai perdute nel tempo e che ci fanno assaporare ancor di più l'atmosfera che si respira in questi luoghi.





Il Cairo è una città unica, una città che viene definita dagli egiziani come la Madre del Mondo, dove i contrasti tra passato e presente sono molto forti...








Percorrere le strade del Cairo è un'esperienza per chi ama le grandi emozioni, anche solo attraversare la strada diventa un'impresa eroica. Un traffico caotico dove l'uso del clacson è diventato una sorta di "tic compulsivo" di ogni automobilista...


Per evitare il caos cittadino ed il caldo decidiamo di lasciare Giza ancor prima che il sole spunti dall'orizzonte, tanto che assistiamo ad un'alba indimenticabile nel mezzo del deserto che porta all'oasi di Bahriyya. Infatti, abbiamo deciso di raggiungere Luxor, non attraverso la strada lungo il Nilo, ma attraverso la strada che congiunge le Oasi del deserto occidentale egiziano.



Chilometri e chilometri dove lo sguardo può spaziare a 360 gradi sull'immensità del deserto...



Ancora una volta il deserto ci seduce con i suoi spazi, con il sibilio del vento che rende il deserto più rumoroso di quanto si possa immaginare. Sì, perchè nel deserto non regna il silenzio ma un suono assordante, è la voce della natura che si esprime all'ennesima potenza!


Lungo l'itinerario che porta dal Cairo a Bahariyya, non c'è nulla, solo una piccola Rest House a metà strada, dove in teoria avremmo dovuto trovare carburante, ma di fare il pieno neanche a pensarne... nelle cisterne dell'area di servizio neppure una goccia di benzina. Per fortuna siamo stati previdenti, le taniche di benzina supplementari si sono dimostrate indispensabili per arrivare senza problemi all'Oasi.


A Bahariyya ci fermiamo, riempiamo i serbatoi dell'ammiraglia, e troviamo una calda ospitalità da parte della famiglia che gestisce la piccola pensioncina in cui alloggiamo.


La vita dell'oasi si svolge con ritmi lenti e con semplicità


Ma il tempo passa, dopo aver salutato l'Oasi di Bahariyya, ci attende uno degli itinerari più belli del viaggio in Egitto.


La strada che conduce all'Oasi di Farafra attraversa dapprima il Deserto Nero e poi quello Bianco...


Rimaniamo estasiati dalla "grandezza" degli elementi, lo spettacolo naturale che si presenta davanti ai nostri occhi è commovente...



Su queste strade viviamo i momenti più belli ed entusiasmanti del nostro viaggio. In questi luoghi la natura è delle più ostili per l'uomo, e forse proprio per questo ne rimaniamo così affascinati...




Raggiungiamo il Black Desert, si chiama così perchè i montagnozzi rocciosi e la superficie della sabbia sono neri come la pece.



Il deserto è caratterizzato da formazioni rocciose dalla forme più strane


Ad un certo punto, il Deserto Nero lascia spazio a quello Bianco.




E le rocce color pece del Black Desert si trasformano in rocce color gesso del White Desert.


Sono questi i momenti per cui siamo venuti in Egitto, pensavamo che questa parte di Africa fosse bella, ma tutte le nostre aspettative, non solo sono state soddisfatte, ma sono andate molto oltre...


Fabrizio



Rosanna



e l'Ammiraglia ancora sulle strade d'Egitto... verso AbuSimbel...




Nessun commento: