Stiamo percorrendo la meravigliosa, quanto assolata e deserta, strada che collega le Oasi del Deserto Occidentale egiziano (Bahariyya Oasis, Farafra Oasis, Dakhla Oasis, Al-Kharga Oasis)
Lasciata Dakla, dove abbiamo pernottato, il nostro itinerario continua attraverso scenari desertici dove ormai, dopo così tanti chilometri, iniziamo anche a sentirci a nostro agio, la tensione si scioglie e cogliamo appieno il fascino dell'essere soli in mezzo a queste distese di sabbia.
Verso sera riusciamo a raggiungere Luxor e, dopo aver trovato una sistemazione per la notte, andiamo alla scoperta della città. La prima tappa è il magnifico tempio di Luxor situato proprio nel cuore cittadino
L'impatto emotivo con l'imponenza del Tempio è forte. L'atmosfera notturna rende ancora più affascinante la visita...
Si resta letteralmente ad occhi sbarrati davanti al forte contrasto della grandezza del tutto rispetto all'eleganza e alla finezza dei particolari
Ma prima di salutare questo luogo ci giriamo ancora una volta ad ammirare le sei colossali statue di Ramesse II
Lanciamo ancora uno sguardo al viale delle sfingi che conduceva un tempo ai templi di Karnak che visiteremo domani.
All'uscita dal Tempio di Luxor veniamo immediatamente "agganciati" da due simpatici cocchieri che si prestano a farci visitare la città a bordo del loro calesse. A noi i mezzi alternativi ci piacciono molto quindi non vediamo nessun motivo per rifiutare...
Anzi, la mattina seguente sono proprio loro che ci conducono, sempre in calesse, alle porte del complesso di Karnak
Un immenso sito che si estende per ben 2 km quadrati dove tutto ma proprio tutto ha proporzioni gigantesche
Camminiamo con lo sguardo all'insù nella grande sala ipostila in grado di contenere contemporaneamente la Basilica di San Pietro e la cattedrale londinese di St Paul con i suoi 134 pilastri papiriformi, lo "stagno di papiri"
E' una visita a cui dedichiamo tutto il tempo necessario, senza fretta cerchiamo di assaporare questo luogo quasi "mistico"
Ogni dettaglio ci parla di Loro, di quel popolo vissuto migliaia di anni fa e che ha saputo raccontarci la propria storia attraverso questi magnifici segni sulla pietra
Solo ora capiamo perchè così tanti uomini hanno sacrificato il lavoro di una vita a scoprire questo affascinante linguaggio
L'indomani risaliamo in sella alla moto e viaggiamo lungo il grande fiume che rende fertili i terreni circostanti
e capiamo che è meglio girare la chiave, accendere la moto e continuare il nostro viaggio verso Assuan...
e, una volta arrivati ad Assuan non possiamo proseguire da soli. Cerchiamo in tutti i modi di convincere i militari a lasciarci passare, ma niente da fare, ci obbligano ad unirci ad un convoglio militare che parte in piena notte, alle 3.30.
Il convoglio è partito puntuale e dopo aver percorso 280 km in pieno deserto, ed aver assistito ad un'alba indimenticabile, arriviamo alla meta del nostro grande viaggio, il piccolo villaggio di Abu Simbel, nel profondo sud dell'Egitto, ad una ventina di chilometri dal confine con il Sudan.
Il colossale Tempio di Ramesse II di Abu Simbel è il giusto coronamento a questa meravigliosa avventura motociclistica in terra egiziana, la giusta ricompensa a questo nostro viaggiare.
Abu Simbel si affaccia sul lago Nasser, il lago artificiale più grande del mondo, nato dopo la costruzione della grande diga di Assuan e, sulle rive del lago godiamo dell'ennesimo tramonto mozzafiato
Uno spettacolo che racconta di un fiume, il Nilo, di un faraone, Ramesse II, dell'amore per la moglie favorita Nefertari...
Il capitano della feluca ci conduce alla scoperta della cultura Nubiana, dell'isola di Elefantina, dei pittoreschi villaggi nubiani
Una delle mille immagini dell'Egitto che ci rimarrà scolpita nel cuore e nella mente...
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