Norvegia 2008: Capo Nord



Salutata la Finlandia sotto il diluvio entriamo in Norvegia.
Nel viaggio del 2004 la Norvegia era la nostra "vera meta": un intero paese da scoprire. Dopo 4 anni si è ripresentata l'occasione di ritornarvi, questa volta però solo per un breve passaggio, giusto il tempo per rivivere le emozioni che il Grande Nord aveva saputo suscitare in noi. Ne abbiamo così approfittato per scoprire alcuni luoghi che la volta scorsa non avevamo avuto modo di vedere.

Nel 2004, ad est, eravamo arrivati fino a Kirkenes, capolinea della nave postale Hurtigruten (quella che fa da collegamento lungo tutta la costa norvegese) e dove è attraccata una flotta di baleniere russe, questa volta invece, seguendo il fiume che segna il confine con la Russia ci siamo spinti sino a Grense Jacobselv, sino alla scogliera che si tuffa nel Mare di Barents. Là dove guardando l'orizzonte si è avvolti dalla maestosità della natura; ove il tonfo delle onde schiumose che si infrangono sulla roccia è attutito solo dal fruscio del vento forte e gelido che non smette mai di farsi sentire; ove l'odore acre di salsedine penetra nella pelle; ove si viene avvolti da un paesaggio che carica lo spirito di emozioni profonde.
Emozioni che abbiamo ritrovato sull'isola di Mageroya. 4 anni fa eravamo stati fortunati, avevamo potuto godere dalla mitica rupe del sole di mezzanotte. Questa volta no. Il giorno del nostro approdo sull'isola siamo stati accolti da un timido sole che, una volta giunti a Honningsvag, ha lasciato subito spazio a nuvoloni bassi e neri che hanno coperto l'isola. Non siamo rimasti particolarmente delusi in quanto eravamo partiti da casa con l'idea di visitare, non tanto la rupe di Nordkapp, quanto piuttosto il resto dell'isola. Abbiamo pernottato a Gjesvaer, dove dal promontorio, sopra al grazioso porticciolo, si gode di un panorama mozzafiato; abbiamo raggiunto Skarsvag, il pittoresco paesino più a nord d'Europa.
Da Mageroya, siamo poi scesi lungo la panoramica strada lungo i fiordi fino a Narvik, da dove abbiamo passato il confine e siamo entrati in Svezia.



E' stata un'emozione tornare in Norvegia, i fiordi offrono al passante paesaggi straordinariamente affascinanti

Le case di legno contribuiscono a infondere quella tipica atmosfera nordica



Quì siamo su Mageroya, sulla fantastica strada che porta verso Capo Nord

Il sole ci ha fatto sperare circa la possibilità di vedere il "mitico" sole di mezzanotte dalla Rupe


Il sogno è durato pochissimo, appena superata Honnisvag siamo stati aggrediti da pioggia e vento



Il piccolo villaggio di pescatori di Giesvaer, nella parte occidentale di Mageroya

Nel piccolo porticciolo i pecherecci dediti alla pesca del merluzzo


Il merluzzo se seccato all'aria diventa lo stoccafisso che troviamo anche nei nostri mercati











Questo è il fiume verso Grense Jakobselv che segna il confine russo-norvegese


Una torretta di avvistamento del territorio oltre il fiume in territorio russo

Queste sono le sole case di Grense Jacobselv

La scogliera che si tuffa nel mare di Barents, è uno spettacolo mozzafiato

la magia è spezzata solo dal rumore del mare e dagli "urli" dei gabbiani



Si ritorna verso Kirkenes dove sono attraccati, oltre ai pescherecci norvegesi quelli russi















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